Speciale 50 anni dalla frana (1966-2016)_Uno dei tanti casi di "regolarmente abusivo": palazzo Analfino.
ANALFINO MICHELE – Via Sotto Bibbirria (attuale via Plebs Rea, a ridosso del centro storico di Agrigento).
REGESTO BUROCRATICO DELLE PRINCIPALI FASI COSTRUTTIVE DEL PALAZZO
(Tratto da : Commissione Martuscelli, Indagine sulla situazione urbanistica di Agrigento, Relazione al Ministro Mancini, in "Urbanistica", n. 48, 1966).
1963 6 AGOSTO. Istanza intesa ad ottenere la licenza edilizia.
1963 25 SETTEMBRE. Parere favorevole della Commissione edilizia.
1964 8 FEBBRAIO. Rilascio della licenza per la costruzione di un piano terra e tre piani.
1964 19 MAGGIO. Presentazione di un nuovo progetto per complessivi 11 piani, oltre il piano terra e contemporanea richiesta di sottoporre il progetto alla Giunta Comunale e inoltrarlo all’Assessorato regionale competente ai fini della concessione del nulla-osta in deroga.
1964 27 MAGGIO. Il Sindaco rilascia, pochi giorni dopo la presentazione della istanza per il prescritto nulla osta, la licenza per il 4° , 5° e 6° piano sulla base del parere del 17-12-63 della Commissione edilizia che non viene sentita nuovamente.
1964 10 SETTEMBRE. Per la parte eccedente i 25 metri di altezza, il progetto viene sottoposto all’esame della commissione edilizia che esprime pare favorevole al 7° e 8° piano.
1964 10 NOVEMBRE. Su richiesta del Sindaco, la Commissione edilizia riesamina il progetto, precisando che il parere di cui alla precedente seduta doveva intendersi espresso ai sensi dell’ultima comma dell’art. 39 del Regolamento edilizio e facendo presente che la licenza deve essere subordinata alla pavimentazione, a carico dell’istante, del marciapiede antistante il fabbricato.
1964 18 NOVEMBRE. Rilascio della licenza per il 7° e 8° piano senza il nulla-osta del competente Assessorato regionale, richiesto per altro dallo stesso istante.
1965 14 MAGGIO. Presentazione di un progetto per la costruzione del piano attico sopra l’8° piano, che riporta il parere contrario dell’Ufficio tecnico, per il contrasto con l’art. 39 del regolamento edilizio.
1965 15 DICEMBRE. Nuova istanza con la quale l’interessato si impegna a cedere al Comune una fascia di terreno antistante l’edificio di circa mq 60.
1965 15 DICEMBRE. Parere favorevole dell’ Ufficio tecnico comunale.
1965 15 DICEMBRE. Parere favorevole della Commissione edilizia espresso nello stesso giorno in cui viene presentata la nuova istanza (alla seduta partecipa anche il progettista ing. Vaiana, ne risulta che egli si sia allontanato o astenuto).
1966 24 MARZO. Licenza edilizia per il piano attico.
1966 15 APRILE. Atto di cessione al comune del terreno suindicato.
Il caso del palazzo Analfino Michele rientra tra quelli realizzati per deroga. I piani che superano il limite massimo dei 25 m. consentito dal Regolamento Edilizio (7°-8° piano e attico) vengono autorizzati in deroga approfittando illegalmente di un potere affidato al Sindaco dalla legge solo per casi eccezionali e solo per valide motivazioni (L. n. 1357 del 21/12/1955, art. 39). Le deroghe riguardanti il palazzo Analfino Michele, come quelle di molti altri palazzi agrigentini, non hanno seguito il procedimento decritto dalla suddetta legge, manca infatti
l’autorizzazione dell’Assessorato Regionale; inoltre la legge prevede le autorizzazioni in deroga soltanto nei casi di ricostruzioni, modifiche e sopraelevazioni di edifici esistenti, invece nel caso in esame, come per molti altri palazzi, la deroga è stata applicata ad edifici nuovi e senza alcuna chiara motivazione.
In questo caso non si può parlare propriamente di abusivismo: ogni elevazione ha il consenso favorevole dell’Ufficio tecnico e della Commissione Edilizia, esiste dunque una regolare licenza edilizia per tutto l’edificio fino al piano attico (rilasciata il 24 Marzo del 1966). Il palazzo Analfino Michele, rappresenta invece la forma più comune di infrazioni della città di Agrigento: (…) dopo una prima licenza rilasciata, non sempre, peraltro, in conformità alle norme, il costruttore chiede la licenza per una maggiore altezza e la ottiene; successivamente supera i limiti autorizzati ed il Comune accorda la sanatoria e così di seguito, in un circolo vizioso di corresponsabilità. (Commissione Martuscelli,Indagine sulla situazione urbanistica di Agrigento).
(Studi condotti nel 2009 - Università degli studi di Palermo - M. Riggio, E. Aleneo Nero, S. Coniglio - Sociologia dell'ambiente - Prof. G. Gucciardo A.A. 2008/2009)